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biennale d'Arte Venezia 2015 Foto di luciapecoraro.com

Il padiglione americano è sparito!

No, no, scherzo. Quando passeggi per i grandi viali dei Giardini della Biennale e oltrepassi il padiglione dei Paesi Nordici, sei subito attratto da una grande costruzione di legno chiaro, alta 12 m e larga 27 m circa.

Di fronte al padiglione USA per la 17.ma Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia è stata realizzata una monumentale struttura in legno che copre interamente la consueta facciata dell’edificio americano. 

Semplice: non banale

Ci sono molte cose nel nostro ambiente che diamo per scontate, perché sono ovunque: sono semplici ma funzionano.

American Framing è la mostra dedicata al sistema di costruzione statunitense con telai in legno.

I riflettori si accendono su un umile metodo di costruzione per esplorare la storia americana e il nostro atteggiamento nei confronti del lavoro e dell’ambiente costruito.

Mi fa ricordare i vecchi film americani, anche se degli accenni li trovi anche in Jurassic World – Il regno distrutto di Juan Antonio Bayona e non solo…

Tra storia e comunità

Hai mai visto il film La casa dei nostri sogni? È un film del 1948 con protagonista un bellissimo e stressatissimo Cary Grant, che cerca in tutti i modi, dopo aver demolito l’immobile acquistato, di costruire per l’appunto la casa dei propri sogni con una nuova struttura in legno…

La stessa metodologia è la mostra al padiglione USA per la Biennale 2021.

Il tema di questa mostra è apprezzare fisicamente l’architettura attraverso l’intelaiatura in legno, la sua storia, il sistema costruttivo.

Esposte una serie di fotografie di Daniel Shea che mostrano foreste di pini e abeti da cui viene ricavato il legno e dei modelli in scala costruiti dagli studenti dell’University of Illinois Chicago, per istruire il visitatore a ripercorrere i cambiamenti sociali e culturali del XX secolo americano.

I Paul

Paul Andersen e Paul Preissner, sono i curatori del Padiglione. Insegnano architettura all’Università dell’Illinois, Chicago (UIC).

Di Anderson dicono abbia un forte interesse per la cultura e la storia popolare, mentre Preissner è più affascinato alle nozioni di banalità. È sua infatti ls monografia, Kind of Boring (ACTAR).

Quel che ho trovato è stato divertimento e credo che anche gli stessi curatori si siano divertiti furbescamente a rivelare ciò che normalmente si nasconde dietro il muro a secco, dando all’attore non protagonista una svolta da star.

Dettagli

Tra i modellini c’è persino la casa di Tom & Jerry: piccola, piccola e sempre di legno.

Non so cosa c’entri con la mostra in sé ma è davvero carina. Probabilmente si tratta di un cenno divertito tra cultura popolare e costruzione americana.